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“Diverso dai precedenti libri di Pulixi. Non solo un giallo con un omicidio all’inizio e la scoperta dell’assassino alla fine, ma un racconto che ha le radici in un torbido passato, ispirato ad un reale fatto di cronaca avvenuto in Sardegna e rimasto irrisolto.”
“Pulixi non si smentisce mai. Prosa coinvolgente, a tratti esilarante, che ti cattura sin dalla prima pagina. Il finale, per certi versi un po’ sbrigativo, mi ha fatto pensare che possa essere l’inizio di una serie con i due.”
I centodiciassette anni dell’Atalanta non hanno scalfitto l’amore incondizionato dei bergamaschi per la propria squadra, nata nell’ottobre del 1907. Di mezzo ci sono state due guerra, il cambio di colore delle magliette, la Coppa Italia del 1962-63, le quattro finali perse, la cavalcata maestosa di una squadra di serie B fino alla semifinale con il Malines di Coppa delle Coppe, e la sorprendente mancata semifinale di Champions League del 2020.
1001 Storie e curiosità che ogni tifoso dovrebbe conoscere.
“Libro intenso e poetico.
Il malessere di un figlio raccontato attraverso i dubbi e le domande di un padre che, tra i corridoi di un ospedale, ritorna a ritroso su grandi e piccoli episodi della loro vita passata chiedendosi quando è accaduto che qualcosa tra di loro si è “rotto”, come sia possibile aggiustarlo o se è più giusto ripartire da li, non provando ad aggiustare nulla.”
“Romanzo ben scritto che invita alla riflessione.”
Novembre, Aosta, il tempo è grigio, piove, il colore del cielo varia dal grigiastro al bianco nebbia. Un ciclista investito sulla strada della Valsavarenche si trasforma per Rocco Schiavone in una indagine difficile: un omicidio senza un movente apparente. Il vicequestore scaverà nel passato della vittima per venirne a capo, mentre le sue relazioni quotidiane sono turbate dai segreti del passato.
E’ un romanzo su una relazione madre-figlia e su un amore malato e violento ed è una coraggiosa meditazione sulla vita di montagna con i suoi aspetti incantati ma anche con le sue chiusure e le sue asprezze.
Ci sono romanzi nati per emozionarci, per prenderci per mano e trascinarci dentro ad un turbinio di sentimenti talmente puri, profondi, e vivi che risulta quasi difficile poterli descrivere a parole. Un romanzo profondamente intriso di sapienza da lasciare appagati ed emozionati parola dopo parola. Angela ha un dono unico, quello di saper parlare direttamente al cuore del lettore in maniera talmente delicata e profonda da lasciare spiazzati ed emozionati fino alle lacrime. Una stupenda scoperta.
Agrigento, 1960. Carlotta ha trentasei anni ed è convinta che nessuna persona amata possa rimanerle vicino: suo padre è morto la notte in cui lei nasceva, la sua adorata bambinaia se n’è andata quando lei era piccola e sua madre è sempre stata simile a un’algida istitutrice. Cresce durante il Ventennio e la guerra in una Sicilia dove da sempre tutto cambia per rimanere immutato. Dopo gli studi di legge si è rinchiusa a lavorare all’Archivio notarile e qui scope un documento che le rivela la terribile accusa rivolta da sua nonna a sua madre, di non averla partorita ma comprata. Comincia un’indagine che la porterà a scoprire le radici della rabbia e della sete che per tanti anni ha cercato di mettere a tacere…
Attraverso le voci delle donne di casa Badoni, prende vita la storia intima di una famiglia straordinaria che ha attraversato il Novecento italiano.
Della grande fabbrica non resta più niente, e Villa Badoni è ormai irriconoscibile. Giuseppe Riccardo Badoni è l’imprenditore visionario dall’ambizione sfrenata, che grazie al ferro prodotto dai suoi stabilimenti di Lecco diventa protagonista dell’industrializzazione del Paese e della ricostruzione del secondo dopoguerra; padre amorevole di undici figlie, che però non riuscirà mai ad accettare la tragica morte dell’unico erede maschio, designato alla guida dell’azienda…..
Pochi sanno che i primi consumatori per eccellenza di polenta erano nientemeno che gli antichi Romani “de Roma”. Per loro il consumo della Puls era motivo di orgoglio nazionale, un modo per distinguersi dai prodotti considerati “altri”, fra cui per esempio i Greci. La polenta, del resto, è “nata” prima dell’arrivo in Europa del mais. La si è sempre preparata con vari tipi di cereali, legumi e … anche con qualche ingrediente che oggi farebbe alzare il sopracciglio al consumatore medio. La polenta si poteva mangiare da sola oppure con qualunque altro tipo di condimento, o pulmentarium (anche dolce) un pò come si è sempre fatto con il pane.
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